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Il risparmio previdenziale è un tassello fondamentale nel piano di risparmio complessivo di una persona, proprio perché mirato alla costituzione di un reddito integrativo della propria pensione pubblica al momento del pensionamento.
Per queste loro finalità, le forme di previdenza – fondi pensione negoziali, PIP e fondi aperti - beneficiano quindi di un regime fiscale particolarmente agevolato, in termini di deducibilità in sede di contribuzione, di tassazione dei rendimenti inferiore rispetto ad altre forme di investimento (11% contro il 12,5% o 27%), di regime di tassazione favorevole al momento della percezione delle prestazioni (23%, o 15% che si riduce fino al 9% a seconda delle casistiche), e sono caratterizzate da impignorabilità e insequestrabilità nella fase di accumulo.
Sono strumenti flessibili, poiché consentono l’accesso a quanto accantonato anche durante la fase di contribuzione per motivi legati alle vicende della persona (motivi di salute, acquisto o ristrutturazione della casa, o anche – fino ad un massimo del 30% dell’ammontare complessivo – per motivi generici).
Si avvalgono per la gestione dei patrimoni delle migliori società di gestione, e consentono di scegliere il profilo di investimento che meglio rappresenta le esigenze di ogni individuo in termini di rendimenti attesi e di propensione al rischio, anche con garanzia di rendimento.
I profili possono poi essere variati nel tempo al mutare delle esigenze personali, della propria situazione familiare, professionale e patrimoniale e dell’orizzonte temporale mancante alla pensione.
Il risparmio previdenziale non è quindi sostitutivo del risparmio individuale, ma ne rappresenta una componente necessaria, flessibile e incentivata.
Enrico Clemente - Assicurazioni Generali
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