Regime forfettario
Soci di Srl, interpretazione dubbia
La Domanda Un socio di una Srl non in trasparenza con una quota del 30% chiede se può entrare nel regime forfettario a partire dall'anno 2019 in considerazione del fatto che: - nell'anno 2018 ha conseguito ricavi inferiori ad euro 65.000; - svolge un'attività di formazione, similare a quella svolta in via prevalente dalla Srl la quale svolge anche un'altra attività diversa dalla prima (centro elaborazioni dati); - che l'altro 70% è detenuto dalla propria moglie; - che il sottoscritto è amministratore di tale Srl.
La risposta dell'Esperto
La partecipazione in una Srl può impedire l’accesso al regime forfettario per il socio di maggioranza, se l’attività svolta dallo stesso è riconducibile a quella della società. Infatti l’articolo 1, comma 9 della legge 145/2018, prevede una causa di esclusione per i soggetti che controllano direttamente o indirettamente società a responsabilità limitata che quali esercitano attività similari. Per verificare il controllo diretto o indiretto, si deve ricorrere all’articolo 2359 del Codice civile. Il controllo sussiste anzitutto se il contribuente dispone della maggioranza assoluta dei voti esercitabili in assemblea. Il secondo comma dell’articolo 2359 precisa che si computano anche i voti spettanti a persona interposta. In assenza di specifiche indicazioni di prassi, si ritiene che nella fattispecie prospettata possa manifestarsi un controllo indiretto, rendendo pertanto preclusa la possibilità di aderire al regime forfettario. Tuttavia in assenza di esplicita previsione normativa non si può eslcudere nemmeno l'interpretazione contraria. Stefano Cingolani