Regime forfettario
Il nodo del controllo societario
La Domanda Un contribuente titolare di partita Iva vorrebbe accedere al regime forfettario ma detiene il 40% delle quote di una Srl non trasparente la cui attività è riconducibile alla sua. La moglie del contribuente in questione detiene il 15% delle quote della medesima Srl, pertanto la somma delle quote dei due coniugi supera il 50 per cento. Questo è visto come un controllo indiretto della Srl e pertanto costituisce causa ostativa per l'accesso al regime forfettario?
La risposta dell'Esperto
La partecipazione in una Srl può impedire l’accesso al regime forfettario per il socio di maggioranza, se l’attività svolta dallo stesso è riconducibile a quella della società. Infatti l’articolo 1, comma 9 della legge 145/2018, prevede una causa di esclusione per i soggetti che controllano direttamente o indirettamente società a responsabilità limitata che quali esercitano attività similari. Per verificare il controllo diretto o indiretto, si deve ricorrere all’articolo 2359 del Codice civile. Il controllo sussiste anzitutto se il contribuente dispone della maggioranza assoluta dei voti esercitabili in assemblea. Il secondo comma dell’articolo 2359 precisa che si computano anche i voti spettanti a persona interposta. In assenza di specifiche indicazioni di prassi, si potrebbe ritenere con eccesso di prudenza che nella fattispecie prospettata possa manifestarsi un controllo indiretto, rendendo pertanto preclusa la possibilità di aderire al regime forfettario. Tuttavia la norma non lo prevede espressamente e pertanto è possibile anche l'interpretazione contraria. Stefano Cingolani