La risposta dell'Esperto

Il nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza non ha modificato l’articolo 26 del Dpr 633/1972. Tale disciplina – inoltre – non risulta modificata in seguito alla sentenza 23 novembre 2017 della Corte di Giustizia (causa C-246/16), anche se la Corte fornisce un'interpretazione rilevante che va sicuramente tenuta presente a prescindere dalla modifica normativa. Pertanto, sulla base delle disposizioni vigenti, devono ritenersi attualmente applicabili i chiarimenti forniti dal Ministero delle Finanze con la circolare n. 77/E/2000. In caso di fallimento/liquidazione giudiziale i creditori potranno recuperare l’Iva relativa ai crediti insinuati e non soddisfatti soltanto alla scadenza del termine per le osservazioni al piano di riparto o (in caso di assenza di attivo) alla scadenza del termine per il reclamo al decreto di chiusura della procedura. In tale momento, l’Iva potrà essere recuperata mediante emissione di nota di credito e successiva registrazione. Chiara Vanni