La risposta dell'Esperto

L’articolo 19, comma 5, del D.L. 73/2021 prevede un criterio di recupero della deduzione da super Ace, che scatta, non tanto laddove (genericamente) si distribuiscano riserve esistenti nel 2021, quanto invece (in modo più specifico) qualora l’incremento patrimoniale netto del periodo d’imposta 2022 rispetto al 31/12/2020 risulti inferiore a quello esistente alla chiusura del periodo d’imposta precedente (2021) sempre rispetto al 31/12/2020. Pertanto, non rileva la posta che viene distribuita o trattenuta (utile dell'esercizio piuttosto che riserve preesistenti), quanto il saldo finale che risulterà al 31/12/2022. Se ad esempio, nel 2021, l'incremento valido per la super-Ace 15% è stato pari a 100 (accantonamento dell'utile 2020 a riserva) e nel 2022 l'utile del 2021 (ad es. di 150) viene distribuito integralmente senza nessun ulteriore incremento o decremento di patrimonio, l'incremento patrimoniale 2022 sul 31/12/2020 resterà pari a 100 (come era nel 2021) senza alcun recapture per la base Ace. Lo stesso risultato, peraltro, verrebbe raggiunto anche qualora la società accantonasse a riserva l'utile del 2021 pari a 150 e distribuisse poi riserve preesistenti per un importo uguale o comunque non superiore a 150. Luca Gaiani