| Quesito |
Il nuovo concor.preventivo consente alla impresa che vi ricorre di recuperarla alla vita economica attiva mediante il superamento del temporaneo stato di crisi, aiutandola a risollevarsi dalla stessa, che potrebbe compromettere l'esistenza in futuro. Proprio per ciò, vale a dire per il fatto che il sistema istituzionale pubblico prevede un intervento di salvaguardia per fini risanativi, non può ammettersi, contraddittoriamente con la suddetta finalità, che lo stesso sistema istituzionale preveda, poi, che l'impresa che si trova nello stato di "Concordato Preventivo" debba essere esclusa dalla partecipazione ad una gara pubblica (art.38 D.L.vo 12/04/2006 n.163 "Codice dei contratti Pubblici". Si chide di conoscere Vs. autorevole parere
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| Parere |
L'articolo 38, lettera a), del Dlgs 163/2006 esclude dalla partecipazione alle procedure di affidamento delle concessioni e degli appalti di lavori, forniture e servizi,i soggetti che si trovano in stato di fallimento, di liquidazione coatta, di concordato preventivo, o nei cui riguardi sia in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni. I medesimi, peraltro, non possono essere neanche affidatari di subappalti, e stipulare i relativi contratti. D'altro canto, come rilevato dal lettore, l'istituto del concordato ha il chiaro fine di tentare un "salvataggio" dell'impresa in crisi. Si ritiene che le tutele assunte dal Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture circa l'esclusione delle imprese in concordato preventivo siano in un'ottica di salvaguardia della pubblica amministrazione contraente nel momento in cui avvia un rapporto economico e commerciale con un fornitore. Certamente sarebbe auspicabile un'apertura nel senso suggerito dal lettore, anche perchè se tutti dovessero escludere l'impresa in crisi, sarà difficile che essa possa sanare la propria situazione.
Francesco Falcone
Antonio Iorio
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