| Parere |
Sia i BTP che un’obbligazione bancaria di pari scadenza (decennale) risentono entrambi del cosiddetto “rischio tasso” (ovvero rischio di deprezzamento del titolo per la possibilità di un futuro aumento dei tassi). Per ciò riguarda invece la differenza di rischio, questa riguarda il rischio emittente, ovvero il diverso grado di affidabilità di Mediobanca e del Paese Italia, ed il rischio di liquidità. Per ciò che riguarda il primo, poichè , se supponiamo che i mercati sono efficienti, ad ogni maggior rischio corrisponde un maggior rendimento, un primo elemento per valutare la differenza di rischio è dato dalla differenza di rendimento. Poiché oggi, 24/05/2010, il rendimento di una Mediobanca è 4.32% (quota 101.40 con una cedola al 4.50%) mentre quello di un titolo di stato è 3.90% (in particolare prendendo il BTP IT0004536949, quota 103 con una cedola al 4.50%) è chiaro che il mercato valuta il bond bancario come più rischioso (pur considerando che il BTP in questione presenta due mesi in mesi rispetto al bond bancario). I bond bancari sono infatti, in generale, più rischiosi dei titoli di stato, e ciò si riflette anche in una maggiore volatilità del prezzo dei bond. In linea di massima, escludendo il caso di attacchi speculativi focalizzati solo sullo stato italiano, il prezzo dei bond bancari, a parità di condizioni, potrebbe risentire maggiormente della crisi (o di eventuali futuri altri shock che possono colpire i mercati). Ovvero, se le cose vanno male, i bond bancari tenderanno a deprezzarsi maggiormente dei titoli di stato italiani. Il secondo rischio, ovvero il rischio liquidità, è molto basso i titoli di stato, ma anche per il titolo bancario in questione (IT0004608797) resta attualmente molto contenuto (il titolo è quotato sul MOT ed è molto scambiato).
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