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Quesito
Oggetto rating e solvibilità
Quesito come valutare la sovibilità di emittenti bancari, considerate le speculazioni di questi giorni, e la scarsa fiducia nelle agenzie di rating da parte di noi investitori ? GRAZIE
Data quesito
Inviato 24-05-2010 11.40
Parere
Risposto 24-05-2010 16.57
Parere Valutare la solvibilità degli emittenti bancari è molto complesso. Oggi infatti la solvibilità di una banca può variare molto velocemente, data la mutevolezza del mercato interbancario, la possibilità che la crisi deteriori velocemente le aziende di cui la banca è creditrice, a cui si unisce il fatto che una banca può detenere posizioni in derivati o posizione a leva che possono (potenzialmente) incidere anche molto velocemente sul patrimonio dell’ente. Oggi il metodo più usato, e tra i più efficienti, per effettuare tale valutazioni è quello dei CDS. Questi sono dei derivati che si comprano per proteggersi dal rischio di default dall’emittente: maggiore è il prezzo, maggiore è il rischio di fallimento. Poiché si ha una quotazione giornaliera di questi strumenti, è possibile essere sempre aggiornati sulle condizioni degli emittenti. Vi sono poi le agenzie di rating che forniscono tuttavia informazioni in maniera meno veloce dei CDS, dato che le revisioni dei giudizi richiedono tempi maggiori. Inoltre, le agenzie di rating sono principalmente tre istituti americani, su cui per altro vi sono potenziali conflitti di interesse nella proprietà (in particolare con le banche americani). Non è quindi totalmente da escludere che vi possano essere distorsioni nelle informazioni fornite. Inoltre il fallimento di Lehman (valutata come un soggetto altamente solvibile) costituisce un macroscopico fallimento delle agenzie di rating. Altri tre efficaci metodi per valutare l’affidabilità degli emittenti bancari si basano sulle informazioni direttamente desumibili dalle quotazioni di mercato. Il primo si basa sulla valutazione del bond confrontandolo con altri emittenti bancari (preferibilmente con business omogenei) a parità di scadenza. L’emittente con maggior prezzo (che quindi offre un minor rendimento) è il più sicuro, mentre, viceversa, l’emittente con un prezzo più basso, è il più rischioso in base ai parametri di mercato, che quindi renderà di più. Altro metodo è quello di valutare il differenziale tra i prezzi di acquisto e vendita dei diversi emittenti. Prendendo infatti strutture omogenee (tasso fisso con tasso fisso, variabile con variabile, strutturati con strutturati) quotate su uno stesso mercato, in generale, una possibile indicazione del rischio è data dal differenziale denaro- lettera: quanto più è ampio, tanto più, a parità di condizioni, vi è un rischio maggiore. Ultimo metodo (più empirico) che si basa sulle quotazioni di mercato è quello indiretto, ovvero che non si basa sui prezzi dei bond, ma considera il prezzo dei titoli azionari. Le azioni infatti hanno una volatilità di prezzo decisamente maggiore dei bond. Tuttavia, se vi sono dei forti cali, magari inaspettati, delle azioni, se il titolo azionario accelera al ribasso per alcune sedute, è molto probabile che ciò si rifletta anche in un calo sul prezzo dei bond.