Parere |
La prospettiva sull’Euribor per i prossimi 2/3 anni (ovviamente con ragionevole approssimazione) è che si mantenga a dei livelli ancora contenuti, la ripresa economica dà l’impressione di essere ancora lenta. Eventualmente tra circa un anno potrebbe iniziare ad alzarsi, ma senza grandi impennate. Paragonato al tasso BCE, sempre nell’arco dei 2/3 anni ma anche nel lungo termine rappresentato dai 25 anni del mutuo, tutto sommato non si vede particolare differenza nel senso che il BCE è un tasso più stabile e sul lungo termine i valori medi dei due indici dovrebbero essere abbastanza simili. Il limite dell’Euribor invece è proprio quello che, nel corso dei 25 anni della durata del mutuo, si potrebbero verificare nuovamente delle situazioni di tensione sui mercati finanziari e l’Euribor potrebbe risentirne e fare segnare rialzi anche molto forti e superare, anche in maniera significativa, il valore del tasso BCE. Va inoltre considerato che, scegliendo un variabile, nel corso del tempo la rata sicuramente crescerà rispetto a quella attuale, e che ricorrere al tasso BCE può permettere una minore variabilità della rata.
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