Dal 2012, cioè con l’introduzione dell’Imu, la definizione di abitazione principale è diventata più restrittiva rispetto all’Ici, essendo necessaria la coesistenza della «dimora» e della «residenza anagrafica». Nel caso del lettore manca il secondo requisito per cui l’appartamento non può essere considerato abitazione principale ed è quindi soggetto all’imposta applicando l’aliquota prevista dal Comune per le seconde case. Non sussistono peraltro le condizioni per poter contestare l’avviso di accertamento fornendo le ricevute di pagamento delle utenze e della tassa rifiuti, trattandosi di elementi che provano solo la dimora abituale (cioè uno dei due requisiti richiesti dalla norma) ma non anche la residenza anagrafica. Giuseppe Debenedetto