La domanda
rivalutazione e decesso di un socio
Una società si compone di più soci di cui due sono padre e figlio con quota cadauno del 10 per cento. Il padre è deceduto il 10 ottobre 2013 e il figlio risulta essere l’unico erede. L’atto di modifica societaria con il subentro dell’erede nella quota del defunto risale al 25 gennaio 2014.
Il figlio, attualmente, ha intenzione di effettuare la rivalutazione della quota posseduta alla data del 1 gennaio 2014 con versamento dell’imposta sostitutiva al 30 giugno 2014. Quale è la decorrenza dell’efficacia della quota ereditata ai fini della rivalutazione?
ovvero visto che l’atto di modifica societaria è stato stipulato in data 25 gennaio 2014, quindi con data successiva a quella di perizia che riferisce al 1° gennaio 2014, la rivalutazione va fatta con riferimento alla quota in capo al figlio alla data del 1° gennaio (solo “quota storica”) oppure con riferimento alla quota “storica” maggiorata di quella ereditata?
Inviata il 29
gennaio
2014 alle ore 15.38
La risposta dell'esperto
Se si tratta di società di persone, la quota si considera posseduta, ai fini della rivalutazione, dalla data della modifica societaria, per cui l'affrancamento può essere effettuato solo sulla quota precedentemente posseduta. Diversamente, ove trattasi di società si capitali, l'erede è socio sin dalla data del decesso, che, essendo intervenuta anteriormente al 1° gennaio 2014, permette l'affrancamento integrale.
Giorgio Gavelli
Inviata il 04
febbraio
2014 alle ore 21.22