La domanda
Impianti fotovoltaici
Sono proprietario di un immobile di civile abitazione e ho realizzato sul tetto un impianto fotovoltaico integrato con una potenza nominale di 4,5 chilowatt con il V conto energia la cui produzione è destinata esclusivamente ai consumi domestici.
Ora la circolare n. 36 del 19 dicembre 13 a pagina 10 precisa prima che non hanno rilevanza catastale "gli impianti di produzione di energia di modesta entità ... come quelli destinati prevalentemente ai consumi domestici". Successivamente enuncia dei requisiti per individuare gli impianti di modesta entità (potenza non superiore a 3 chilowatt) indipendentemente dalla destinazione dei consumi civili o commerciali.
In conclusione gli impianti ai fini prevalentemente domestici aventi una potenza nominale superiore ai 3 chilowatt devono o no attivarsi per modificare la rendita qualora si rilevi un incremento del valore capitale dell'immobile superiore al 15%?
Inviata il 29
gennaio
2014 alle ore 14.42
La risposta dell'esperto
Va premesso che per le installazioni fotovoltaiche architettonicamente integrate o parzialmente integrate (definite dall'articolo 2 del decreto del ministro dello Sviluppo economico del 19 febbraio 2007) su fabbricati o unità immobiliari censiti al catasto edilizio urbano, non sussiste l'obbligo di accatastamento come unità immobiliari autonome, dal momento che possono assimilarsi agli impianti di pertinenza degli immobili. Detto ciò, si chiarisce che è necessario procedere, alla dichiarazione di variazione da parte del soggetto interessato, dell'unità immobiliare a cui l'impianto risulta integrato, quando lo stesso ne incrementa il valore capitale (o la relativa redditività ordinaria) di una percentuale pari
al 15% o superiore. Nel suo caso, siccome l'impianto è superiore a 3 kWh, dovrà incaricare un tecnico (geometra) che valuti l'incremento di valore apportato e stabilisca l'eventuale obbligo o meno di procedere alla variazione.
Alberto Bonino
Inviata il 04
febbraio
2014 alle ore 23.22