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La domanda
vetrina negozio in centro storico

Per sostituire vetrina e antoni di negozio commerciale in centro storico ci si deve rivolgere al Comune (paesaggistisca) e alla Soprintendenza (per vincolo prospetto), e quindi attendere i 90 giorni di quest'ultima e i successivi 90 giorni del Comune ?

Inviata il 16  settembre  2012 alle ore 22.27

La risposta dell'esperto

La mera sostituzione di infissi, serramenti, serrande, porte, finestre e abbaini, anche utilizzando nuovi e diversi materiali rispondenti all'evoluzione tecnologica (ad es. al fine di consentire il miglioramento delle originarie finalità di aeroilluminazione e di coibentazione termica), rientra fra le opere di finitura dell’edificio qualificabili come manutenzione ordinaria, per la realizzazione delle quali non è mai stato previsto alcun tipo di autorizzazione edilizia (in tali termini Tar Piemonte Torino, sez. I, 12/04/2010, n. 1761 e Tar Lazio Roma, sez. II, 09/05/2005, n. 3438). L’intervento è quindi realizzabile in regime di edilizia libera ai sensi dell’articolo 6, comma 1, lett. a) DPR 380/2001 e nei casi in cui non comporti alterazione dello stato dei luoghi e dell’aspetto esteriore dell’edificio non sarà soggetto nemmeno ad autorizzazione paesaggistica (ancorchè ricadente in area vincolata) ai sensi dell’articolo 149 del Dlgs 42/2004. Diversamente, nel caso in cui l’intervento preveda modifica dei materiali preesistenti o comunque modifica dell’aspetto esteriore dell’edificio sarà soggetto ad autorizzazione paesaggistica cd. “semplificata” ai sensi del DPR 9 luglio 2010 n.139 (Regolamento recante procedimento semplificato di autorizzazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità). In ogni caso lo sportello unico per l’edilizia costituisce l’unico punto di accesso per il privato interessato e ha il compito di acquisire, presso le amministrazioni competenti, gli atti di assenso comunque denominati delle amministrazione preposte alla tutela ambientale, paesaggistico-territoriale, del patrimonio storico-artistico o alla tutela della salute e della pubblica incolumità (ivi compresa quindi l’autorizzazione paesaggistica e il preventivo parere della Soprintendenza). Fabrizio Luches

Inviata il 18  settembre  2012 alle ore 18.41