L'amministratore

Recupero delle morosità.

La Domanda L'amministratore che chiede un Decreto Ingiuntivo nei confronti di un condomino moroso, se poi non persegue nel recupero del credito, diventa automaticamente il responsabile e ne risponde lui in solido, del debito non recuperato? Sto intendendo che lui non ha proceduto nei 6 mesi al recupero della somma, poi ha fatto approvare dall'assemblea condominiale, 3 piani di rientro (in successione, perché via via disattesi dal moroso, il quale viene riportato con il nome del marito defunto e sembra perfino che non sia stata fatta, dalla morte avvenuta nel 2009, la successione); la mia "preoccupazione" è che lui (l'amministratore) sia in "cointeressenza" con il moroso per portare il suo debito in prescrizione, dopo i 5 anni dall'accensione del decreto Ingiuntivo...., è corretto , come ragionamento? Se dovesse succedere questa possibilità, quali sono le azioni che l'Assemblea dei condomini può applicare/perseguire..? Vi ringrazio in anticipo, per le risposte che mi potrete dare.

La risposta dell'Esperto

Qualora sia stata promossa azione giudiziaria per la riscossione delle somme dovute al condominio, l'amministratore è tenuto ad a promuovere le azioni per l'esecuzione coattiva del credito. Il credito portato dal decreto ingiuntivo è soggetto al più lungo termine di prescrizione decennale, ma l'amministratore è comunque obbligato a dar seguito all'azione esecutiva nei confronti del condomino moroso, o dei suoi eredi. E' necessario che non approviate ulteriori piani di rientro. Quanto ai profili di responsabilità dell'amministratore, la mancata esecuzione dei provvedimenti giudiziali, costituisce grave irregolarità nelle gestione ed è motivo di revoca oltre che di azione risarcitoria nei confronti dello stesso. Rocco Mastrangelo